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  TORQUATO TASSO (1544-1595) A ZANICA


Come è noto, il Tasso fu a Bergamo solo due volte durante la sua peregrinosa esistenza.
La prima volta appena dodicenne per un periodo di circa sette mesi. Proveniva da Roma accompagnato dal caro e coetaneo cugino Cristoforo (il più zanichese dei Tasso) , mandati dal padre di Torquato, il poeta Bernardo per una delle tante vicissitudini che perseguiteranno durante tutta l'esistenza i poeti padre e figlio.
Il giorno è il 10 settembre 1556, la villa tassiana di Zanica esisteva già, in quanto costruita da Domenico Tasso ben 36 anni prima nel 1520. Non abbiamo comunque testimonianza di una presenza del futuro poeta a Zanica già in quell'occasione, anche se la cosa pare molto probabile, visto la durata della permanenza nel bergamasco.
Orfano di madre (forse avvelenata dai suoi fratelli) da appena sette mesi, con lo stato d'animo che possiamo ben immaginare. Torquatillo come veniva chiamato, fu amorevolmente accolto e distratto.
la seconda volta "capita" nel 1587, Torquato ha 43 anni, il suo soggiorno sarà di quattro mesi, periodo breve ma intenso di lavori, corregge e rielabora il Galealto mutato nel re Torrismondo, Il Flordante del padre, rielabora i discorsi dell'arte poetica nei discorsi del poema eroico.
E' appena stato liberato dalla tremenda prigionia di Sant'Anna in Ferrara per intercessione del Duca di Mantova che lo richiede "a tempo" con impegno di restituzione.
Sono certe le sue permanenze nei palazzi di famiglia a Bergamo e alla Celadina, e soprattutto il sereno rifugio della villa zanichese, definito dallo stesso splendida villeggiatura.
Incontra gli amici Grassi, Albani (Giovanni Girolamo cardinale di PIO V, attivo nella fase della sua liberazione dall'ospedale per intelletti smarriti) gli amati cugini Enea, Ercole e soprattutto Cristoforo che già condiscepolo del Tasso a Roma per volere di Giovanni Jacopo. Cristoforo è ora monsignore, ed una importante traccia dello stesso è nella lapide sita nella navata esterna della parrocchiale zanichese, che recita: "Cristoforo Tasso , filosofo, canonico, abate e protonotario apostolico, memore delle umane miserie pose, se vivente anno 1585."
Lapide che anticipa di due anni l'incontro con il cugino.

 

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